JFK - Un caso ancora aperto
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 JFK - Un caso ancora aperto |
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| Titolo originale: | JFK |
| Paese: | Stati Uniti, Francia |
| Anno: | 1991 |
| Durata: | 189' |
| Colore: | colore |
| Audio: | sonoro |
| Genere: | drammatico, thriller |
| Regia: | Oliver Stone |
| Sceneggiatura: | Zachary Sklar, Oliver Stone |
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| Fotografia: | Robert Richardson |
| Montaggio: | Joe Hutshing, Pietro Scalia |
| Musiche: | Ray Evans |
| Si invita a seguire lo schema del Progetto Film | |
JFK - Un caso ancora aperto è un film diretto dal regista Oliver Stone, di produzione statunitense, che espone i fatti immediatamente precedenti all'omicidio del presidente degli Stati Uniti d'America John Fitzgerald Kennedy (il titolo si riferisce all'acronimo del nome, appunto J.F.K.), e le successive indagini ad opera di un giudice, Jim Garrison, che non accetta la tesi storica ufficiale.
Scritto e diretto nel 1991 dal famoso e discusso regista statunitense Oliver Stone, la pellicola trae origine dai libri d'inchiesta di Jim Garrison e Jim Marrs, due americani impegnati nel tentativo di scoprire se esiste una verità non detta oltre la cronaca ufficiale. In particolare, le tesi del primo dei due, giudice in servizio all'epoca dei fatti nella città di New Orleans, nello stato della Louisiana, danno lo spunto al regista per scrivere una sceneggiatura ai limiti tra il documentario e l'azione civile per denunciare una situazione, a suo dire, di totale degrado della giustizia e del valore della verità, fino a condannare esplicitamente le più alte istituzioni americane.
Tutta la vicenda parte dai presupposti storici dell'epoca, ovvero gli anni della presidenza Kennedy. Il regista traccia con dovizia di particolari ed un ritmo piuttosto incalzante gli eventi che caratterizzarono la storia americana di quegli anni, fino al tragico epilogo nel novembre 1963, nella città di Dallas, stato del Texas, del presidente forse più amato nella storia degli Stati Uniti.
Il protagonista è impersonato dall'attore americano Kevin Costner, che riveste proprio il ruolo del giudice Jim Garrison. Una volta tracciato l'affresco storico, Stone punta l'obiettivo sul particolare, ovvero le indagini, prima personali e poi pubbliche, dell'unico giudice che, come si rende noto al termine del film, sia riuscito a portare in un'aula di tribunale il caso dell'omicidio di JFK.
Il punto centrale di tutto il film, e dei documenti di Garrison da cui trae spunto, è l'ipotesi di complotto che si celerebbe dietro l'omicidio del presidente, a dispetto della conclusione ufficiale cui giunse la Commissione Warren istituita dal governo, e cioè che il solo a sparare ed uccidere Kennedy quel 22 novembre 1963 fu un certo Lee Harvey Oswald. Se l'ipotesi di Garrison su un presunto complotto sembrerebbe di per sé fantasiosa (ma, alla luce di varie deduzioni, si intravede anche un fondo di verità), agli occhi dell'uomo della strada ancor più lo è la conclusione finale: il complotto sarebbe stato studiato e pianificato dai più alti vertici dei servizi segreti americani, con l'avallo dell'allora vice-presidente in carica, Lyndon B. Johnson al potere, per poter proseguire la guerra in Vietnam allo scopo di favorire i militari ed i loro fornitori di armi.
A tal proposito, non sono mancate le polemiche su questo film, ma il regista Oliver Stone, in un'intervista, ha dichiarato a tale scopo: "Con questo film non intendo affatto dire: guardate qui, le cose sono andate esattamente così come descritte. Mi sono, invece, soltanto limitato ad ipotizzare una ricostruzione dei fatti come avrebbe fatto un buon detective, tutto qui".
Una curiosità: nel cast del film c'è anche il vero Jim Garrison (scomparso poi nel 1992), che interpreta il ruolo di Earl Warren, capo dell'omonima Commissione che indagò sul caso e la cui tesi fu aspramente attaccata proprio dallo stesso Garrison.
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