Filatura
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La filatura è l'insieme di operazioni per mezzo delle quali dalle fibre si ottiene un filo di lunghezza indefinita detto filato; questi è caratterizzato da tenacità, resistenza ed elasticità.
La filatura comprende le seguenti operazioni:
- Sfioccamento: con questa operazione si ha l'apertura della massa fibrosa al fine di eliminarne tutte le impurità. Macchine apriballe, spappolatrici, battitoi e apritoi, consentono di allontanare le sostanze estranee e, tramite lo sfioccamento dei batuffoli, di districare le fibre aggrovigliate. Nella lavorazione delle fibre artificiali e sintetiche la fase di sfioccamento non compare essendo queste già pulite e separate.
- Cardatura: ha lo scopo di orientare le fibre in un'unica direzione (parallelizzazione), tramite apposite macchine chiamate carde; le fibre passano attraverso due superfici mobili munite di punte, per essere districate ed orientate. Si ottiene così un velo uniforme di fibre che, successivamente, viene trasformato in nastro o stoppino.
- Pettinatura: ha lo scopo di aumentare l'omogeneità e la parallelizzazione delle fibre, scartando le più corte.
- Stiro: ha lo scopo di rendere uniforme il nastro o stoppino, procedendo ad una serie di accoppiamenti e successivi stiraggi (tramite stiratoi) fino ad ottenere un numero determinato di fibre in ogni punto dello stoppino stesso.
- Torsione: il prodotto fin qui ottenuto risulta poco resistente; per ottenere un filato tenace ed omogeneo, il nastro cardato e pettinato è ulteriormente assottigliato tramite torsione per mezzo dei cosiddetti "banchi a fusi".
- Filatura propriamente detta: lo stoppino proveniente dai "banchi a fusi" subisce la torsione definitiva e l'avvolgimento su rocchetti o bobine (bobinatura) nei filatoi che possono essere intermittenti (selfacting) o continui (ad alette o ad anelli).