Filanda
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Con questo nome nel nord Italia sono conosciute gli stabilimenti di produzione e filatura della seta. Il periodo delle filande, specialmente nel Comasco, dove raggiunge i massimi livelli qualitativi del mondo, è un fondamentale periodo di transizione tra l'economia agricola e l'economia industriale (delle fabbriche).
Tra le più importanti filande si ricordano quelle di Carlo e Alessandro Verza; nello stabilimento di Canzo, alla fine dell'Ottocento, si è raggiunta la quota di 1000 dipendenti. Il complesso comprendeva anche tre grandi mulini ad acqua (si trova presso la cascata della Vallategna, che divide la Brianza dalla Valassina). I dipendenti erano nella stragrande maggioranza donne e bambine, che provenivano da tutta la valle e dai paesi brianzoli limitrofi. Le bambine, seppur sotto l'età minima per lavorare, avevano piccoli ruoli, come ad esempio spolverare con uno scopino i bozzoli già sbindolati; le ragazze più grandi tenevano a bada le più piccole come in una specie di asilo. Alle donne adulte (si fà per dire, visto che si cominciava verso i 15 anni) invece toccava di mettere le mani nell'acqua bollente, dove bisognava trovare il bandolo del bozzolo e svolgere il lunghissimo filo, avendo cura di non romperlo.