Dinastia seleucide
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I Seleucidi furono una dinastia ellenistica che regnò sulla parte orientale dei domini di Alessandro Magno.
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[modifica] Le origini
Dopo la morte di Alessandro Magno (323 a.C.), il potere effettivo passò nelle mani dei suoi generali, i diadochi, che si divisero le sue immense conquiste. La Persia fu suddivisa tra vari satrapi macedoni, tra i quali emerse presto la figura di Seleuco, satrapo di Babilonia.
Seleuco si fece incoronare re di Babilonia e nel 306 a.C. impose la sua autorità su tutte le province orientali. Nel 301 a.C. Antigono Monoftalmo, che governava l'Asia Minore e la Siria, fu sconfitto da una coalizione degli altri diadochi, e Seleuco si impossessò della Siria dove, sulle rive dell'Oronte, fondò Antiochia in onore di suo padre. L'impero di Seleuco raggiunse la sua massima estensione nel 281 a.C., quando Lisimaco, signore di Tracia e Asia Minore, fu sconfitto e ucciso alla battaglia di Corupedio; Seleuco inglobò nei suoi possedimenti l'Anatolia e si apprestava a invadere le terre europee di Lisimaco, quando fu assassinato, ormai ottantenne, da un sicario dell'egiziano Tolomeo Cerauno.
[modifica] La prima crisi e la restaurazione
La corona passò al figlio Antioco I, e da questi al figlio Antioco II, che regnarono con il titolo persiano di Gran Re su un impero che si estendeva dall'Afghanistan al Mar Egeo. Durante quegli anni l'attenzione dei Seleucidi fu concentrata a occidente per le ripetute guerre con l'Egitto tolemaico e un'invasione di Galli in Asia Minore. Ne approfittarono i satrapi delle province più orientali per rendersi indipendenti: Diodoto fondò il regno di Battriana, che sopravvisse fino al 125 a. C., e la dinastia arsacide fondò in Partia un piccolo ma agguerrito stato che presto avrebbe soppiantato quello seleucide. Sotto Seleuco II la crisi proseguì con la sconfitta nella guerra contro Tolomeo III e con la guerra civile contro il proprio fratello Antioco Ierace. Nel frattempo i Galli si erano stabiliti saldamente in Galazia e le province di Bitinia, Ponto, Cappadocia e Pergamo si erano rese quasi indipendenti.
Antioco III il Grande, salito al trono nel 223 a.C., riuscì però a restaurare l'autorità e la gloria dei seleucidi. Nonostante la sconfitta alla battaglia di Rafia contro Tolomeo IV, intraprese un'epica campagna decennale in oriente, l'Anabasi, durante la quale sottomise le province ribelli di Partia e Battriana. Al suo ritorno, nel 205 a.C., approfittò della minorità di Tolomeo V e si alleò con Filippo V di Macedonia per scacciare i Tolomei dalla Celesiria, che finì sotto il suo controllo dopo la battaglia di Panion nel 200 a.C. A seguito della sconfitta del suo alleato macedone ad opera dei Romani, Antioco invase la Grecia per rivendicare la supremazia su tutti i domini di Alessandro Magno. Questo passo segnò l'inizio della sua disfatta. Sconfitto rovinosamente alla battaglia di Magnesia, fu costretto a cedere i territori in Asia Minore, a mandare ostaggi a Roma e a pagare un'esorbitante indennità di guerra. Antioco III morì nel 187 a.C.
[modifica] Il declino
Suo figlio e successore Seleuco IV trascorse gli anni di regno alla ricerca del denaro per pagare l'indennità a Roma, arrivando a saccheggiare i templi e facendo guadagnare alla dinastia l'odio dei sudditi; finì assassinato dal suo ministro Eliodoro. Antioco IV, noto per il tentativo di ellenizzazione e la conseguente guerra contro i Maccabei, cercò di restaurare i domini seleucidi ma morì durante il tentativo. Dopo la sua morte l'impero fu preda di rovinose guerre interne fomentate dai Romani e dai Tolomei, mentre i Parti conquistavano e sottomettevano la gran parte delle province orientali.
Nel 140 a.C. Demetrio II raccolse tutte le sue forze per fermare l'avanzata dei Parti, ma fu sconfitto e catturato. Babilonia divenne provincia partica. Antioco VII fece un ultimo tentativo di ristabilire i domini seleucidi, ma dopo alcuni successi iniziali fu sconfitto definitivamente da Fraate II nei pressi di Ecbatana. Finiva così il periodo ellenistico dell'Iran. Gli ultimi cinquanta anni della dinastia trascorsero nell'agonia delle guerre civili per il controllo di ciò che restava dei suoi domini, una porzione della Siria, fino all'annessione romana nel 64 a.C.
L'influenza culturale greca sopravvisse ancora per un poco, tanto che i re parti continuarono a coniare monete con legende in greco e alcuni di loro si diedero l'epiteto di filoelleno, "amico dei greci".
[modifica] Lista dei Seleucidi
- Seleuco I Nicator, o Nicatore ("il Vincitore") 305 a.C.-280 a.C., capostipite
- Antioco I Sôter, o Sotere ("il Salvatore") 281 a.C.-261 a.C., figlio di Seleuco I
- Antioco II Théos, o Teo ("il Divino") 261 a.C.-247 a.C., figlio di Antioco I
- Seleuco II Callinicos, o Callinico ("il Grande vincitore") 246 a.C.-225 a.C., figlio di Antioco II
- Antioco Hiérax, o Ierace ("lo Sparviero") 241 a.C.-226 a.C., figlio di Antioco II e fratello di Seleuco II
- Seleuco III Sôter, o Sotere ("il Salvatore") 225 a.C.-223 a.C., figlio di Seleuco II
- Antioco III Mégas ("il Grande") 223 a.C.-187 a.C., figlio di Seleuco II e fratello di Seleuco III
- Seleuco IV Philopator o Filopatore ("che ama il padre") 187 a.C.-175 a.C., figlio di Seleuco III
- Antioco IV Épiphane, o Epifane ("Manifestazione divina") 175 a.C.-163 a.C., figlio di Seleuco III e fratello di Seleuco IV
- Antioco V Eupator, o Eupatore ("nato da un buon padre") 163 a.C.-162 a.C., figlio di Antioco IV
- Demetrio I Sôter, o Sotere ("il Salvatore") 162 a.C.-150 a.C., figlio di Seleuco IV, fratello di Antioco IV e zio di Antioco V
- Alessandro I Balas, o Bala 152 a.C.-145 a.C., usurpatore, sedicente figlio di Antioco IV
- Antioco VI Dionysos, o Dioniso 145 a.C.-142 a.C., figlio di Alessandro Balas
- Demetrio II Nicator, o Nicatore ("il Vincitore") 145 a.C.-140 a.C., figlio di Demetrio I
- Antioco VII Evergète Sidétès, o Evergete Sidete ("il Benefattore, della città di Sidone") 138 a.C.-127 a.C., figlio di Demetrio I e fratello di Demetrio II
- Seleuco V Nicator, o Nicatore ("il Vincitore") 125 a.C.-124 a.C., figlio di Demetrio II
- Alessandro II Zabinas, o Zabina 126 a.C.-122 a.C., usurpatore
- Antioco VIII Philométor Grypos, o Filometore Gripo ("che ama la madre, l'Adunco") 125 a.C.-96 a.C., figlio di Demetrio II
- Antioco IX Cyzicenus, o Ciziceno ("della città di Cizico") 96 a.C.-95 a.C., figlio di Antioco VII e fratellastro di Antioco VIII
- Seleuco VI Épiphane Nicator, o Epifane Nicatore ("Manifestazione divina, il Vincitore") 96 a.C.-93 a.C., figlio di Antioco VIII
- Demetrio III Eucairós Philopator o Euchero Filopatore (" il Tempestivo, che ama il padre") 95 a.C.-88 a.C., figlio di Antioco VIII e fratello di Seleuco V
- Antioco X Eusèbe Philopator, o Eusebe, Filopatore ("il Pio, che ama il padre") 94 a.C.-92 a.C., figlio di Antioco IX
- Antioco XI Épiphane Philadelphe o Epifane Filadelfo ("Manifestazione divina, che ama suo fratello") 93 a.C.-90 a.C., figlio di Antioco VIII e fratello di Seleuco V e di Demetrio III
- Filippo I Philadelphe o Filadelfo ("che ama suo fratello") 93 a.C.-83 a.C., figlio di Antioco VIII e fratello di Seleuco V, Demetrio III e Antioco XII
- Antioco XII Dionysos o Dionisio 83 a.C., figlio di Antioco VIII e fratello di Seleuco V, di Demetrio III, di Antioco XII e di Filippo
- Antioco XIII Asiaticos ("l'Asiatico") 69 a.C.-64 a.C., figlio di Antioco X
Le collisioni di date si spiegano con le usurpazioni e i conflitti di potere.