Chiesa cattolica greco-melchita
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La Chiesa Cattolica Greco-Melkita è una Chiesa cattolica di rito bizantino. Conta circa 1.200.000 fedeli ed è guidata dal Patriarcato di Antiochia dei Greco-Melkiti.
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[modifica] Caratteristiche
I cattolici greco-melkiti sono una delle circa 22 chiese cattoliche particolari che formano la Chiesa cattolica, cioè delle Chiese in "comunione" con il vescovo di Roma, il papa. È una delle più antiche comunità, visto che il termine "cristiani" fu coniato proprio ad Antiochia, come raccontano gli Atti degli Apostoli. La liturgia in uso presso i Melkiti è la stessa dal 500 - 600 d.C., quella di San Giovanni Crisostomo, che fu vescovo di Antiochia.
Il patriarcato di Antiochia è una delle tre sedi patriarcali orientali:
- Antiochia - Damasco;
- Alessandria - Il Cairo;
- Geusalemme.
I Greco-melkiti sono una Chiesa cattolica, ma con le varianti proprie del rito Bizantino (Costantinopolitano), il rito del cristianesimo orientale. I Melkiti seguono le varianti greche del rito bizantino circa la guida, la teologia e la spiritualità. Per questo sono anche detti "Cattolici orientali", "Cattolici bizantini" o "Greco cattolici".
In Occidente, i Melkiti sono detti "Cattolici greco melkiti", nel Medio oriente sono chiamati, in greco, "Room Katuleek" e in arabo, "Rumi Kathuliki"; espressioni traducibili come "Cattolici romani". In questo caso, "romani", però sta per "costantinopolitani", in quanto dopo la caduta dell'Impero romano d'occidente, Costantinopoli fu detta la "nuova Roma".
Il termine "greco" nell'espressione Chiesa cattolica greco - melkita, si rifà alla cultura ed al linguaggio greco introdotto nel Medio oriente da Alessandro il grande. La lingua della litugia Melkita è, infatti, il greco, perché ai tempi di Gesù la lingua ufficiale, accanto al latino era il greco, ed i Vangeli furono scritti in greco.
[modifica] Storia
Nel V secolo, il Concilio di Calcedonia decretò la cosiddetta dottrina "cristologica": Gesù unigenito Figlio di Dio, Gesù è veramente Dio e veramente uomo. Marciano, imperatore di Costantinopoli, pose i decreti del Concilio come legge dello Stato. Coloro che accettarono le decisioni del Concilio furono, pertanto, detti "uomini del re" o "melkiti".
Nel VII secolo, il Medio oriente fu occupato dai musulmani. Successivamente l'Impero bizantino riconquistò queste terre, che furono sottoposte all'autorità del Patriarcato di Costantinopoli, ma i Melkiti non cessarono di tenere contatti con il patriarca d'Occidente, il Papa. Fino al XII secolo questi rapporti, pur senza essere interrotti, furono resi, però, molto più difficili per le prepotenze perpretate dai Crociati.
Per due secoli dal 1516, data della conquista ottomana, i Melkiti furono nuovamente sottoposti all'autorità del patriarcato di Costantinopoli. Siccome i patriarchi di Antiochia erano scelti dal clero melkita, questi continuarono, pur sotto il controllo ortodosso, a mantenere contatti con Roma, anche se parte del clero preferì patteggiare per Costantinopoli.
Nel XVII secolo, le missioni cattoliche in Medio oriente aiutarono il clero melkita a perfezionare la propria formazione ed incrementarono i rapporti tra latini e melkiti. Nel 1709, Cirillo V, patriarca di Antiochia, riaffermò l'autorità del Papa sulla Chiesa melkita. La Chiesa melkita, però, si divise tra chi vedeva nella Chiesa occidentale un'occasione di salvezza e chi considerava i missionari latini incapaci di comprendere la tradizione orientale. Nel 1724 la Chiesa melkita si divise, perciò, in due rami, uno sotto l'influenza di Costantinopoli, detti "Ortodossi antiochei", gli altri "Melkiti cattolici", che dichiararono formalmente l'unione con Roma nello stesso 1724.
Gregorios II, patriarca di Antiochia, si impegnò a mantenere il rito orientale e influenzò il decreto di papa Leone XIII "Orientalium Dignit". Durante il Concilio Vaticano II, Massimo IV, patriarca di Antiochia, contribuì all'apertura del dialogo con la Chiesa ortodossa. Oggi, i Melkiti cattolici sono una piccola chiesa cattolica, presente non solo in Medio oriente, ma, dopo l'emigrazione, dovuta ai problemi economici ed alle persecuzioni islamiche, anche in nazioni coma il Canada, gli Stati Uniti d'America, l'Australia.
[modifica] Diffusione
La chiesa melkita è suddivisa in 28 diocesi, oltre alla sede patriarcale sono presenti:
- le arcidiocesi di Alep, di Bosra e Hauran, di Damasco e di Homs, l'arcieparchia di Lattaquié in Siria. In precedenza erano presenti anche le diocesi di Hama e di Jabrud, ora unite all'arcidiocesi di Homs.
- le arcidiocesi di Beirut e Jbeil e di Tyr, le arcieparchie di Baalbek, di Baniyas, di Saïda di Tripoli del Libano, di Zahleh e Furzol in Libano.
- l'arcieparchia di Akka in Israele
- l'arcieparchia di Petra e Filadelfia in Giordania
- l'eparchia di Newton negli Stati Uniti d'America
- l'eparchia di Nossa Senhora do Paraíso em São Paulo in Brasile
- l'eparchia di Nuestra Señora del Paraíso en México in Messico
- l'eparchia melkita di Sydney in Australia
- l'eparchia di Saint-Sauveur de Montréal in Canada
- gli esarcati apostolici di Argentina e di Venezuela
- gli esarcati patriarcali di Iraq e Kuwait
- gli esarcati di Egitto e Sudan
- il vicariato apostolico di Gerusalemme
L'Arcidiocesi melchita di Alessandria è sede vacante.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) Sito ufficiale del Patriarcato greco-cattolico di Antiochia e di Tutto l'Oriente
- (EN) Lista delle diocesi di rito greco-melkita
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