Carcinoma dell'utero
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Il carcinoma dell'utero è una forma tumorale (carcinoma) maligna che colpisce l'utero.
Viene distinto in:
- Carcinoma della cervice
- Carcinoma del corpo, di cui circa il 95% dei quali è rappresentato dal carcinoma dell'endometrio.
Indice |
[modifica] Carcinoma della Cervice
Nessun'altra forma di cancro documenta altrettanto bene i notevoli benefici della prevenzione, della diagnosi precoce e della terapia curativa rispetto al tasso di mortalità quanto il cancro della cervice. Cinquant'anni fa era la principale causa di morte per tumore delle donne, ma il tasso di mortalità si è ridotto di due terzi attestandosi attualmente all'ottava posizione come causadi morte per cancro.
In evidente contrasto con tale ridotta mortalità, la frequenza di identificazione di tumori precoci (early cancer) e di condizioni precancerose è alta. Ll maggior merito di questo sorprendente risultato appartiene all'efficacia dell'esame citologico di Papanicolaou (PAP-test) nell'evidenziare lesioni precancerose: si calcola che esistano 13.000 nuovi casi di cancro invasivo all'anno e circa 1.000.000 di lesioni precancerose .
[modifica] Patogenesi
Dati epidemiologici hanno da tempo chiamato in causa un agente sessualmente trasmesso, il papillomavirus umano (HPV), che è considerato attualmente il più importante agente oncogeno implicato nella tumorogenesi cervicale.
Esistono inoltre altri fattori di rischio, ognuno dei quali è indice di una complessa iterazione tra l'ospite e il virus:
- Precoce età del primo rapporto sessuale
- Molteplici partners sessuali
- Numero elevato di gravidanze a termine
- Partner maschile con molti partner sessuali precedenti
- Esposizione a contraccettivi orali e nicotina
- Infezioni genitali da Chlamydia
Tuttavia, non vi sono prove che l'HPV sia il solo fattore implicato. Un'alta percentuale di giovani donne vengono infettate da uno o più sierotipi di HPV durante gli anni della loro vita riproduttiva e solo poche sviluppano il cancro.
[modifica] Neoplasia intraepiteliale cervicale
Il motivo per cui il PAP test è un test di screening altamente efficace nel prevenire il cancro della cervice è che la maggior parte dei cancri sono preceduti da lesioni precancerose, che possono esistere nella fase non invasiva per un periodo fino a 20 anni.
La lesioni precancerose sono state classificate in molteplici modi. La denominazioni più vecchia è il sistema displasia/carcinoma in situ oggi praticamente inutilizzata e soppiantata dalla classificazione neoplasia intraepiteliale cervicale (CIN) dal grado I (displasia) al grado III (carcinoma in situ).
Le lesioni a più basso grado nella maggior parte dei casi non progrediscono. Non tutte le lesioni iniziano come CIN I e possono entrare in qualunque punto della sequenza, a seconda dell'istiotipo HPV a cui è legata la lesione. I tassi di progressione non sono in nessun modo uniformi, cambiando da paziente a paziente. La progressione verso carcinoma invasivo, quando avviene, può svilupparsi nell'arco di pochi mesi fino a più di 20 anni.
Le lesioni precancerose sono totalmente asintomatiche; l'unico segno di malattia può essere lo sfaldamento di cellule patologiche dalla cervice, rilevabile attraverso il PAP test.
[modifica] Epidemiologia
Il carcinoma a cellule squamose può presentarsi a qualsiasi età a partire dal secondo decennio di vita fino alla tarda età. Il picco di incidenza corrisponde sempre più spesso ad un'età giovane: dai 40-45 anni nel casi di carcinoma e a circa 30 anni per le lesioni precancerose di alto grado (CIN III).
[modifica] Morfologia
Il carcinoma invasivo cervicale si manifesta in tre caratteristici quadri:
- Fungoide o esofitico
- Ulcerato
- Infiltrante
Quando evidente ad occhio nudo, la più comune forma di presentazione è quella fungoide, che forma un'importante massa neoplastica che protrude al di sopra della circostante mucosa.
Il cancro cervicale avanzato si estende fino ad interessare ogni struttura contigua, tra cui il peritoneo, la vescica, gli ureteri, il retto e la vagina. Le metastasi a distanza colpiscono principalmente fegato, polmoni, midollo osseo e altre strutture.
[modifica] Stadiazione
La stadiazione, che come per tutti i tumori maligni viene effettuata sulla base della classificazione TNM, comprende:
- Stadio 0 - Carcinoma in situ (CIN III)
- Stadio I - Carcinoma confinato alla cervice.
- Stadio II - Carcinoma esteso oltre la cervice ma non alla parete pelvica. Carcinoma che interessa la vagina ma non il terzo inferiore.
- Stadio III - Carcinoma esteso alla parete pelvica. All'esplorazione rettale non vi è spazio libero da tumore tra quest'ultimo e la parete pelvica. Il tumore interessa il terzo inferiore della vagina.
- Stadio IV - Carcinoma esteso oltre le pelvi o coinvolgimento della mucosa della vescica o del retto. Sono compresi in questo stadio tutte le forme con disseminazione metastatica.
[modifica] Sintomatologia
Il carcinoma della portio, almeno nelle fasi iniziali, è asintomatico. Talora il primo segno può essere rappresentato da scarse perdite ematiche intermestruali (spotting). Nei casi di tumore avanzato, la sintomatologia dipende dal coinvolgimento degli organi circostanti.
La donna può presentare disturbi urinari quando il tumore ha invaso la vescica, tenesmo rettale o proctorragie quando l'estensione è posteriore e infine dolore sciatalgico per la compressione delle radici sacrali del nervo ischiatico.
[modifica] Diagnosi
Il PAP test deve essere eseguito come test di screening a tutte le donne dall'inizio dell'attività sessuale. Dovrebbero essere eseguiti i primi due nell'arco di un anno e, se negativi, successivamente almeno uno ogni 2 anni.
In caso di PAP test dubbi o positivi, o in caso di lesioni macroscopicamente evidenti, è obbligatoria l'esecuzione di una colposcopia con eventuali biopsie e curretage del canale cervicale.
In caso di conferma di carcinoma invasivo della cervice, va eseguita un TAC con mezzo di contrasto per evidenziare eventuali metastasi epatiche e soprattutto per la visualizzazione dei linfonodi.
[modifica] Terapia
Le pazienti con carcinoma in stadio Ia possono essere sottoposte ad una semplice isterectomia o, se in età fertile e desiderose di prole, ad una semplice conizzazione, cioè un'exeresi di parte del collo dell'utero.
Negli stadi successivi, fino al IIb, la terapia può essere chirurgica o radiante, con eguale efficacia.
Ulteriormente la terapia si basa sull'associazione di terapia chirurgica e radio-chemioterapica, consistente nell'asportazione dell'utero fino alle pareti pelviche (isterectomia allargata).
[modifica] Prognosi
La sopravvivenza è del 100% fino allo stadio I della malattia, scendendo al 5% per lo stadio IV. A parità di stadio, la sopravvivenza è dimezzata se vi è interessamento linfonodale.
[modifica] Prevenzione
La prevenzione si basa su due presupposti fondamentali: educazione sanitaria e pap-test.
Una corretta opera di educazione sanitaria deve creare la coscienza della gravità della malattia e che il carcinoma è una malattia curabile nelle sue prime fasi di sviluppo.
Il PAP test deve essere eseguito sull'intera popolazione femminile in età fertile. L'esecuzione di un PAP test periodico rappresenta il più significativo mezzo di prevenzione.
[modifica] Carcinoma dell'Endometrio
Il carcinoma endometriale è il più comune cancro invasivo del tratto genitale femminile ed è responsabile da solo del 7% di tutti i cancri invasivi delle donne. Malgrado l'alta frequenza, questi tumori colpiscono principalmente le donne in postmenopausa, causando sanguinamento atipico, che permette la precoce individuazione e una terapia ad uno stadio precoce.
[modifica] Epidemiologia
Il tumore è raro nelle donne di età inferiore ai 40 anni. Il picco di incidenza è fra i 55 e i 65 anni. Un'alta frequenza di questa froma di neoplasia si manifesta:
- Nelle donne obese
- Nelle donne diabetiche
- Nelle donne ipertese
- Nelle donne sterili
[modifica] Patogenesi
In termini di potenziale patogenesi possono essere identificati due tipi di neoplasia endometriale.
Il primo si sviluppa su un contesto di aumentata stimolazione estrogenica e di iperplasia endometriale. La stretta relazione tra iperplasia e cancro è supportata di seguenti fattori:
- Sia l'iperplasia sia i tumori sono legati all'obesità e ai cicli anovulatori
- Donne con tumori ovarici secernenti estrogeni sono a più alto rischio di sviluppare un tumore dell'endometrio
- Il tumore dell'endometrio è estremamente raro nelle donne con agenesia ovarica
- La terapia estrogenica sostituitiva è associata ad aumento di rischio di insorgenza
I carcinomi di questo gruppo tendono ad essere ben differenziati, mimando le normali ghiandole endometriali ed hanno una prognosi più favorevole.
Un secondo gruppo di pazienti con carcinoma endometriale meno comunemente mostra segni di iperestrogenismo o di una preesistente iperplasia e s'ammala ad un'età più avanzata. In questo gruppo i tumori sono più scarsamente differenziati, assomigliano ad un sottotipo di tumore dell'ovaio tipo sieroso ed hanno una prognosi peggiore rispetto ai tumori estrogeno correlati. Presumibilmente essi iniziano come tumori epiteliali e poi si estendono alle strutture ghiandolari adiacenti. La loro prognosi peggiore è data dalla caratteristica che hanno questi tumori di esfoliare e di impiantarsi sulla superficie peritoneale.
[modifica] Morfologia
Si presenta sia come un tumore polipoide ben circoscritto, sia come un tumore diffuso che interessa l'intera superficie dell'endometrio.
Circa l'85% dei carcinomi endometriali sono adenocarcinomi caratterizzati da quadri ghiandolari più o meno ben differenziati.
La diffusione generalmente avviene per invasione diretta del miometrio con estensione finale alle regioni periuterine per contiguità. la diffusione al legamento largo può determinare la comparsa di una massa palpabile in addome. Il tumore può dare metastasi al fegato, al polmone, alle ossa e ad altri organi.
[modifica] Stadiazione
- Stadio I - il tumore è limitato al corpo dell'utero
- Stadio II - il tumore ha interessato il corpo e la cervice
- Stadio III - il tumore ha superato i limiti dell'utero, ma non al di fuori delle pelvi
- Stadio IV - il tumore si è esteso al di fuori delle pelvi oppure ha coinvolto in maniera evidenta la mucosa della vescica o il retto
Casi nei vari stadi possono inoltre essere divisi con riferimento ai gradi di differenziazione:
- G1 - Adenocarcinoma ben differenziato
- G2 - Adenocarcinoma differenziato con aree parzialmente solide
- G3 - Carcinoma prevalentemente solido o completamente indifferenziato. Carcinomi sierosi a cellule chiare sono automaticamente classificati di grado 3
[modifica] Sintomatologia
Perdite ematiche atipiche rappresentano il sintomo d'esordio nel 90% dei casi. Tali perdite, in una donna in menopausa, devono sempre far sospettare la presenza di un carcinoma endometriale. L'aumento del volume dell'utero può essere, nelle fasi iniziali, ingannevolmente assente.
[modifica] Diagnosi
La diagnosi ecografica si basa sull'individuazione di un'iperplasia endometriale ed eventuale invasione del miometrio ed eventuale profondità di tale invasione,mentre quella citologica con PAP test è variabile e più frequentemente associata con i carcinomi sierosi. La diagnosi deve al tal fine essere stabilita mediante raschiamento ed esame istologico del tessuto.
[modifica] Prognosi
Dipende pesantemente dalla stadazione clinica della malattia al momento della diagnosi, dal grado e dal tipo istologico. La chirurgia, da sola o associata a terapia radiante, raggiunge il 90% di sopravvivenza a 5 anni per lo stadio I (grado 1 o 2). Questo tasso scende al 75% per il grado 3 e fino al 50% per gli stadi II e III.
In caso di neoplasia in stadio IV o in presenza di un carcinoma sieroso, la prognosi di sopravvienza a 5 anni è di solo il 35%
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