Billie Holiday
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Billie Holiday (7 aprile 1915 - 17 luglio 1959), nota anche come Lady Day, fu una delle più grandi cantanti jazz e blues di tutti i tempi.
In realtà il suo vero nome era Eleanora Fagan Gough, ma scelse il nome d'arte Billie Holiday come omaggio all'attrice Billie Dove, di cui era una grande ammiratrice. Ebbe un'infanzia travagliata, ed iniziò a cantare nei nightclub di Harlem ad appena 15 anni. Nel 1933, diciottenne, venne scoperta dal produttore John Hammond, che le organizzò alcune sedute in sala d'incisione con Benny Goodman. Successivamente lavorò con leggende del jazz come Count Basie, Artie Shaw e Lester Young, al quale fu legata da un intenso rapporto d'amicizia. Billie Holiday fu tra i primi cantanti neri ad esibirsi assieme a musicisti bianchi, superando le barriere di razza e colore. Tuttavia, nei locali dove cantava doveva comunque utilizzare l'ingresso riservato ai neri, e rimanere chiusa in camerino fino all'entrata in scena. Una volta sul palcoscenico, si trasformava in Lady Day: portava sempre una gardenia bianca tra i capelli, che divenne il suo segno distintivo. Il suo coinvolgimento emotivo e la sua voce unica riuscivano a rendere speciali anche le canzoni più semplici.
Nel 1947 apparve nel film-musical New Orleans accanto a Louis Armstrong. Nel 1954 andò in tournée in Europa, e nel 1956 scrisse un'autobiografia, Lady sings the Blues ("La signora canta il blues").
La carriera e la vita di Billie Holiday furono segnate dalla dipendenza dall'alcool e dalla droga, da relazioni burrascose e da problemi finanziari. Anche la sua voce ne risentì, e nelle sue ultime registrazioni l'impeto giovanile lasciò il posto al rimpianto. La morte la portò via molto presto, ad appena 44 anni, per le complicanze di un'epatite.
Il suo impatto sugli altri artisti fu comunque notevole in ogni fase della sua carriera. Anche dopo la morte continuò ad influenzare altre cantanti come Janis Joplin e Nina Simone. Diana Ross interpretò la sua parte nel film La signora del blues, tratto dalla sua autobiografia. Alla fine degli anni Ottanta, gli U2 le dedicarono la struggente Angel of Harlem: "Lady Day got diamond eyes, she sees the truth behind the lies" (Lady Day ha occhi di diamante, vede la verità dietro le bugie).
Tra le canzoni più famose del repertorio di Billie Holiday ricordiamo God Bless the Child (da lei composta), I Loves You Porgy e The Man I Love di George Gershwin, Fine and mellow, Strange fruit. Quest'ultima canzone fu negli anni Quaranta l'inno della protesta per i diritti civili:
(EN)
«Southern trees bear a strange fruit
Blood on the leaves and blood at the root |
(IT)
«Gli alberi del sud hanno un frutto strano,
sangue sulle foglie e nelle radici, |
(Strange Fruit)
|
[modifica] Collegamenti esterni
- Sito ufficiale in inglese
- Biografia
- Gli strani frutti di Billie Holiday
- Un inedito di Stefano Benni
- Discografia di Billie Holiday