Basilica inferiore di Assisi
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A causa della pendenza del colle, l'ingresso della Basilica inferiore di San Francesco d'Assisi è stato spostato sul lato sinistro della navata. L'ingresso nella chiesa avviene mediante un elegante portale del Duecento sormontato da un rosone e preceduto da un atrio rinascimentale opera dello scultore Francesco Di Bartolomeo da Pietrasanta. É composto da un arcone sorretto da due colonne con attico decorato da un fregio a due festoni. Il portale gotico venne ultimato prima del 1271.
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[modifica] L'interno
L'interno della Basilica inferiore ha una pianta a forma di Tau, simbolo caro a Francesco. Alla fine del XIII secolo viene modificata l'iniziale struttura romanica (un'unica navata scandita da quattro campate) e vi vengono aggiunte sia le cappelle lungo le pareti laterali sia l'atrio d'ingresso. L'introduzione delle cappelle ha costretto la chiusura delle finestre lungo la navata creando una suggestiva penombra che induce al raccoglimento.
Si entra nel braccio trasversale decorato con pitture di maestri seicenteschi. Questa parte della Basilica inferiore è oggi destinata al culto eucaristico e alle celebrazioni ordinarie della messa. Percorrendo la navata si giunge al presbiterio che ha al centro il solenne altare papale in stile gotico, situato proprio in corrispondenza della tomba di Francesco. In alto, al centro del presbiterio, all'incrocio tra navata e transetto, è rappresentato Francesco d'Assisi in gloria e l'Allegoria dei tre voti: obbedienza, povertà, castità, opera dipinta da un pittore molto vicino a Giotto, chiamato Maestro delle Vele (1315-20 ca.). Le pareti del presbiterio sono ricoperte da una ricca decorazione pittorica, ciclo che inizia lungo le pareti con le Storie dell'infanzia e della passione di Cristo per finire con la Glorificazione del Santo. La decorazione viene affidata a grandi firme della pittura italiana: Cimabue, Giotto e bottega, Simone Martini e il senese Pietro Lorenzetti che la condurrà a termine nel secondo decennio del Trecento. Di particolare rilievo, nella parete sinistra, la Crocifissione, attribuita direttamente a Giotto e, nella destra, l'affresco di Cimabue, la Vergine in Maestà, con Bambino, quattro angeli e san Francesco. Gli stalli lignei del coro sono opera di artisti di area umbro-toscana e datati 1471.
Entrando nella Basilica inferiore, a sinistra, si trova la Cappella di San Sebastiano, con decorazione pittorica del pittore del Seicento Martelli. Accanto alla cappella c'è la Madonna della salute, opera di Ottaviano Nelli (Gubbio, 1370 ca. - 1444 ca.). Attraverso una porta nella Cappella di Sant'Antonio (chiamata anche del Sacramento) si passa al piccolo chiostro del Cimitero; il pavimento e le pareti del portico sono rivestite di lastre tombali tra le quali, la più antica, risale al 1295. Di fronte all'ingresso si trova la Cappella di Santa Caterina, costruita prima del 1343, in cui venne sepolto il cardinale Egidio Albornoz, prima che la salma fosse traslata in Spagna nel 1372. La cappella è decorata con un ciclo di affreschi dedicati a santa Caterina, opera del bolognese Andrea Bartoli (1368).
A seguito dell'apertura delle cappelle sulla navata centrale sono andati persi alcuni brani del ciclo pittorico originale raffigurante le Storie della passione di Cristo.
La prima cappella del lato sinistro della navata, dedicata a San Martino fu costruita per il cardinale Gentile Partino da Montefiore e affrescata, tra il 1312 e il 1315 dal pittore senese Simone Martini con le storie della vita del Santo.
Proseguendo lungo la navata, sul lato destro, si trovano la Cappella di Santo Stefano (affrescata intorno al 1570 dall'assisano Dono Doni), la Cappella di Sant'Antonio da Padova (dipinta da Cesare Sermei nel 1610) e la Cappella della Maddalena, affrescata da Giotto dal 1296 al 1329.
A sinistra della terza campata si trova la Tribuna di San Stanislao, proclamato Santo ad Assisi nel 1253 da papa Innocenzo IV.
Nella testata del transetto destro si apre la Cappella di San Nicola, costruita alla fine del XIII secolo, con affreschi ancora incerti nell'attribuzione tra Giotto e i suoi collaboratori. Accanto all'ingresso della cappella sono dipinti da Simone Martini cinque santi identificabili con Francesco, Ludovico da Tolosa, Elisabetta d'Ungheria, Margherita ed Enrico d'Ungheria. Sempre al Martini è attribuita la Madonna col Bambino tra i santi Stefano e Ladislao nella parete ad angolo.
Sul lato sinistro del transetto si entra nella Cappella di San Giovanni Battista, costruita alla fine del XIII secolo su commissione del cardinale Napoleone Orsini.
[modifica] La cripta
A metà della navata centrale, attraverso due rampe, si scende alla cripta in cui è custodito il corpo di san Francesco. Questo luogo, il più spoglio e povero di arte, è il cuore della basilica. In seguito alla scoperta della tomba del Santo (dicembre 1818), è stata scavata la cripta realizzata in stile neoclassico, su progetto dell'architetto romano Pasquale Belli. Ma lo stile contrastava troppo con il resto della basilica e quindi, tra il 1925 e il 1932, la cripta fu radicalmente modificata su progetto dell'architetto Ugo Tarchi secondo lo stile neo-romanico. All'ingresso della cripta si trova la tomba della beata Jacopa de' Settesoli. Sopra l'altare, protetto da una grata è situato il sarcofago in pietra nel quale fu riposta, sin dall'inizio, la salma di Francesco. Tutt'intorno, nel 1932, sono stati tumulati i resti mortali di quattro suoi compagni: Rufino, Angelo, Masseo e Leone.
[modifica] La cappella delle reliquie
Dal transetto destro della Basilica inferiore si giunge alla Cappella delle reliquie, realizzata nella Sala capitolare del primo convento dei frati. Nella sala, in stile romanico, sono custodite le reliquie di san Francesco: il saio, il calice con la patena, il corno del Sultano, la benedizione con l'autografo ed altri oggetti legati alla sua vita. Nella lunetta, di fronte all'ingresso, è dipinta una Crocifissione, con Maria, Giovanni, Pietro e Paolo, affresco giottesco dell'assisano Puccio Capanna.
[modifica] Il chiostro di Sisto IV
Salendo due scale ai lati dell'abside della Basilica inferiore, si esce su una terrazza che dà sul Chiostro grande. Il chiostro, decorato e affrescato, venne costruito nel 1476 per volontà del francescano papa Sisto IV. Nelle lunette, tra il 1564 e il 1570, Dono Doni dipinse le Storie di san Francesco. Dalla terrazza del chiostro si accede al Museo del tesoro, che raccoglie dipinti e cimeli legati alla storia della basilica. Vi si trova anche la collezione di dipinti, soprattutto fiorentini e senesi, dello storico dell'arte statunitense Mason Perkins, che donò la sua collezione ai frati nel 1955.